Aloe, una pianta miracolosa

Chi non conosce le miracolose proprietà di questa pianta? Chi non ha provato a mangiare il suo gel o a fare una cura disintossicante con il succo ricavato dalle sue foglie? Per quei pochi che ancore non la conoscono ho preparato queste breve testo, in parte pubblicato nel mio libro “Liberi di guarire”.

Aloe arborescens varietà Miller (Inizio fioritura)

Un po’ di informazioni

L’aloe è una pianta che cresce spontanea in tutto il bacino del mediterraneo, in America latina e in tutte le zone a clima temperato caldo con scarsa escursione termica ed inverni miti. Riesce a crescere anche in zone con terreni prevalentemente sabbiosi o pietrosi. Sopporta bene la siccità, poichè nelle larghe foglie conserva i liquidi organici che servono al suo nutrimento.
Le informazioni contenute nel papiro di Ebers ci dicono che era utilizzata dagli egizi sia per imbalsamare che per curare il corpo. Altre civiltà come i Maya, gli Aztechi e molti popoli africani l’hanno conosciuta e utilizzata. E’ una pianta dotata di virtù terapeutiche uniche, usata per un’infinità di squilibri organici, poichè è ricca di vitamine, sali minerali e biostimoline.
Da sempre è utilizzata in fitoterapia per le sue proprietà lassative, antinfiammatorie e protettive delle pareti gastriche e intestinali, poiché è ricca di composti antrachinonici, mucillagini ed altro.
In natura esistono più di 300 varietà di Aloe, ma quelle più utilizzate dalla farmacopea sono l’Aloe Barbadensis o Vera, l’Aloe Ferox, l’Aloe Perryi e l’Aloe arborescens. Quest’ultima ha una concentrazione maggiore di principi attivi anticancro (Aloe-emodina 70%), mentre la più nota, l’Aloe Barbadensis o Vera ne conterrebbe circa il 40 %.
Negli ultimi 30 anni è stata rivalutata grazie anche alle informazioni portate in Europa da Padre Romano Zago, il quale ha appreso dai poveri brasiliani che vivono nelle baraccopoli, le grandi virtù terapeutiche di alcune varietà di questa pianta. I poveri delle favelas utilizzano il succo di questa pianta per qualsiasi problema di salute, anche il più grave, come il cancro. I risultati, come riferisce padre Romano nelle sue conferenze e nel suo libro, sono sbalorditivi e “…questa ricetta miracolosa è veramente la lunga mano della Provvidenza per le persone senza più speranza!”.
In Brasile ed in tutta l’America latina esistono varie formulazioni scritte e orali di questa ricetta, le variazioni tra l’una e l’altra solo insignificanti e comunque i componenti di base sono sempre gli stessi.

Proprietà dell’Aloe

Secondo la farmacopea classica, le più importanti proprietà dell’aloe sono le seguenti:

  • Immunostimolante
  • Immunomodulante
  • Antinfiammatoria
  • Antitumorale
  • Citostatica
  • Cicatrizzante
  • Ipocolesterolemica
  • Antigastrite
  • Antiulcera

Coltivo in serra piante di Aloe da più di 30 anni e preparo l’antica ricetta di padre Romano Zago con l’aggiunta di vitamina C (acido l-ascorbico). La ricetta, molto semplice e facile da preparare, è la seguente:

Ingredienti
a) 600 grammi di foglie di Aloe arborescens. Le piante devono avere almeno 5 anni di età.

b) 200/250 grammi di miele di acacia, di produzione biologica garantita.

c) 3 cucchiai (30 ml) di Grappa

d) Vitamina C in polvere (Acido l- ascorbico)

Per rendere più potente l’azione antinfiammatoria potenzio il succo, su richiesta, con 3 cucchiaini di polvere di curcuma.

Preparazione del succo di Aloe
Le foglie vanno raccolte al mattino prima del sorgere del sole o la sera al tramonto. E’ meglio eseguire le fasi della preparazione in penombra o alla debole luce di una candela.
• Pulire accuratamente le foglie da eventuali depositi di polvere, non lavarle con acqua! Consiglio di utilizzare uno strofinaccio asciutto per togliere lo sporco grossolano. Eseguire una seconda pulizia questa volta con uno strofinaccio imbevuto di grappa.
• Togliere con un coltello le spine laterali, la parte apicale delle foglie e a parte che la teneva legata al fusto della pianta.
• Tagliare in piccoli pezzi le foglie dentro un frullatore.
• Aggiungere la grappa.
• Aggiungere il miele.
• Azionare il frullatore per il tempo necessario, circa un minuto o anche molto di più (dipende dalla potenza del frullatore) fino a quando il composto sarà omogeneo.
• Aggiungere la vitamina C e versare il liquido in un barattolo capiente, a chiusura ermetica e conservare in frigo. Si consiglia di avvolgere il barattolo con carta alluminio per evitare che il composto prenda luce, perchè alcuni suoi composti sono fotosensibili.
E’ importante preparare il succo con amore e fiducia nella sua azione guaritrice!

Somministrazione
Assumerne un cucchiaio da minestra tre volte al giorno, da 15 a 30 minuti, prima dei pasti. Prima dell’assunzione miscelare il succo con un cucchiaio. E’ importante che il succo non venga a contatto con l’acqua perciò il cucchiaio deve essere asciutto; evitare anche di fare prendere luce al succo poiché alcuni principi attivi fotosensibili, possono alterarsi.
La dose preparata è quella consigliata per un ciclo di cura. Per le malattie molto gravi Padre Romano consiglia dopo la prima dose di succo di fare delle analisi per verificare i risultati; se positivi, consiglia di iniziare un secondo e poi un terzo ciclo di cura per potenziare le difese e la guarigione. Tra un ciclo e l’altro osservare un intervallo da 5 a 10 giorni. Se non si è avuto nessun miglioramento bisogna raddoppiare la dose, cioè due cucchiai tre volte al giorno sempre prima dei pasti principali.
Per tutto il periodo della cura Padre Romano Zago consiglia di astenersi dal consumare carne e prodotti di derivazione animale.

Composizione dell’Aloe
La prima sostanza identificata nel 1851 è stata l’Aloina, dal sapore amaro, che svolge principalmente una funzione catartica ed è contenuta nel gel. Studi approfonditi fatti negli anni successivi hanno identificato una miriade di sostanze, tra cui:
• Antrachinoni ad effetto lassativo e battericida
• Barbaloina ed Isobarbaloina ad azione catartica ed analgesica
• Aloe – Emodina ad azione anticancerogena
• Acido aloetico: battericida e antinfettivo
• Olio di etere: anestetico e analgesico
• Acido crisofanico: antibatterico e funghicida
• Acido cinnamico: carminativo, digestivo, germicida e funghicida

Tante altre sono le sostanze individuate di cui non si conosce bene l’azione terapeutica.
Tra le recenti ricerche italiane, da sottolineare quella compiuta presso l’università di Padova da un gruppo di ricerca guidato dalla dott.ssa PECERE del dipartimento di medicina Molecolare. I loro studi finalizzati a valutare l’attività anticancro di una molecola contenuta nell’Aloe chiamata “aloe-emodina”, hanno avuto un esito positivo. Questa molecola, si è rivelata particolarmente efficace nel trattamento di tumori che aggrediscono le cellule neuronali innescando il processo di formazione dei tumori neuroectodermici, che costituiscono il 12% dei tumori infantili. Il meccanismo d’azione è particolare, questa molecola entra nelle cellule tumorali e le aggredisce dall’interno, con il risultato che il tumore non solo smette di crescere ma regredisce. Tali studi sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Research.

L’Aloe contiene inoltre grandi quantità di tutte le vitamine, sali minerali, enzimi e aminoacidi.
Dire come l’Aloe agisca nell’organismo o quale delle tante sostanze è più rilevante nel processo di guarigione esula dal mio compito, ma sul Web troverete notizie specifiche. La cosa più importante è che gli studi scientifici confermano quello che in tanti decenni di utilizzo popolare è noto: le sue qualità, a volte, miracolose. Sicuramente il suo effetto è dato dall’azione sinergica dei suoi componenti e dalla fiducia riposta da tanti malati nella guarigione.
Il concetto di sinergia è basilare in fitoterapia e in nutriterapia; la validità di un fitoterapico o di un alimento è data dalla complessità dei suoi componenti e non dall’azione di una singola molecola. Solo nel tutto vi è l’anima che agisce e ristabilisce in modo definitivo!
Grazie della lettura, Aldo Alessi (Spirito Libero) –

Per informazioni contattatemi al 3296355072 o con mail: aldo.alessi1@tiscali.it