Le ferite dell’anima – Frammentazione e recupero dell’anima.

Come abbiamo già osservato, molto spesso la malattia è il frutto del lavoro della parte inconscia della mente, aiutata dalla parte cosciente. La guarigione consiste nel ricercare in queste due parti le cause, e di portarle al livello superficiale dove l’inconscio e la parte conscia si incontrano per determinare le azioni e le reazioni agli eventi della nostra vita.

Come già Jung aveva capito la malattia è, anche, causata dalla perdita di parte dell’anima, in seguito alla persistenza di un conflitto, o dall’azione lenta o improvvisa, di un trauma. In questi casi e in altri, la guarigione può accadere se le parti di anima vengono recuperate. Tale recupero rappresenta uno dei temi che il mondo accademico di allora non riusciva ad accettare, e che è stato forse, insieme ad altri, la causa del suo forzato isolamento, grazie al quale ha potuto proseguire indisturbato i suoi studi e sperimentarne gli effetti sui pazienti. Jung, attraverso un lungo lavoro, portava i suoi pazienti nelle condizioni di accedere alla parte più profonda dell’inconscio. La discesa in questo luogo, che possiamo paragonare alla discesa sciamanica nel mondo di sotto per recuperare l’anima, avveniva per mezzo dell’immaginazione indotta al paziente attraverso le parole che producevano suggestioni visive che consistevano in una vera e propria discesa in una realtà conosciuta fatta di botole che si aprivano sul pavimento, di scale che portavano a piani sempre più profondi e bui, dove risiedevano i ricordi più intimi vissuti dall’anima. Ricordi di esperienze da non ripetere, nascoste e sommerse da conflitti non risolti o di cui non vogliamo ricordarci. La conseguenza di questa discesa, ripetuta altre volte, portava il cliente a familiarizzare con la realtà inconscia, ed a riconoscere alcuni episodi del suo passato che erano stati sepolti, perché scomodi. L’emergere di tali vissuti porta il ricordo ad un livello, viva via, più superficiale, fino a quando questo riemergere non sfocia in un vero e proprio riconoscimento con il rilascio delle emozioni che vi erano tenute prigioniere. Questo percorso, fatto di discese e risalite dall’inconscio, e il rilascio emozionale finale, porta al recupero dei frammenti di anima, che ricongiungendosi tra loro e con l’anima, pongono le condizioni affinché accada la guarigione delle vecchie ferite subite, e quindi alla guarigione completa delle disarmonie, non solo psichiche e comportamentali ma anche organiche.

Questo lavoro è molto simile alla discesa sciamanica nel mondo di sotto per recuperare i frammenti dell’anima della persona che presenta dei problemi a livello sia fisico che psichico. L’obiettivo è lo stesso, come anche i risultati. Gli operatori, sia uno psicologo junghiano o uno sciamano, conducono, con metodi diversi, questo percorso fatto di viaggi sotterranei alla ricerca dei frammenti di anima dispersi e da riportare in superfice. Tale lavoro porta sempre ottimi frutti, poiché l’anima ricomposta nella sua completezza iniziale, produce una serie di meccanismi, sia a livello mentale che cellulare, tali da ristabilire lo stato di salute fisica e psichica.

Quindi la pratica sciamanica del recupero dell’anima, non è una pratica tribale pericolosa e insensata, come molti vogliono far credere, messa in atto senza nessuna logica, ma un rituale efficace che nel tempo, porta la persona al recupero completo di tutte le parti di anima offese dagli eventi traumatici della nostra vita presente, ma anche passata. A volte gli interventi sciamanici possono sembrare ma una sorta di improvvisazione tribale, magari coreografica, messa in opera dallo sciamano per destare curiosità e creare l’atmosfera magica per fare accadere gli eventi, ma così non è. Tutto questo è richiesto dalla tradizione sciamanica delle origini, tramandata fino ai nostri giorni da molte popolazioni, che afferma che gli spiriti per manifestarsi allo sciamano che esercita un rituale, Alla base di ogni intervento sciamanico vi è sempre l’assistenza e la presenza dei suoi collaboratori spirituali che sono Maestri di Luce e di Amore compassionevole. Quindi tutto quello che accade in ogni seduta di guarigione, avviene per volere delle entità superiori che guidano ogni suo movimento, ogni sua parola e la vibrazione del suo tamburo!

Quindi lo sciamano non è un improvvisatore momentaneo che ama la teatralità, e che cerca attraverso la suggestione, di catturare l’attenzione delle menti delle persone portandole in uno stato di trance pericolosa e inconcludente. Ma un operatore autorizzato dal Grande Spirito e da lui guidato, e “controllato” da Maestri invisibili. Chi si sottopone ad un intervento sciamanico non entra nello stato di trance profonda, non perde la percezione del suo corpo, la sua presenza è attiva come anche la gestione della sua mente. E’ lui che visualizza la sua realtà per renderla manifesta, lo sciamano offre la collaborazione dei suoi alleati, e attraverso le vibrazioni del suo tamburo, arricchite dal suo intento compassionevole, accompagna il cliente nel mondo di sotto, per fare in modo che il viaggio si svolga nel giusto senso e nella giusta direzione. Lo sciamano, essendo un frequentatore ed esploratore di queste realtà non visibili, ne conosce bene i pericoli, e grazie al suo potere personale sa come intervenire nel caso se ne presentasse la necessità.

Quali sono le cause della frammentazione dell’anima?

Viviamo oggi in una società alienante, dove il senso dell’avere predomina su quello dell’essere. Siamo sommersi da messaggi che ci inducono ad assumere comportamenti uniformi e a pensare in un certo modo. La nostra individualità è compromessa, come anche il libero pensiero. Siamo ancorati ad un pensiero collettivo generato da una volontà ben determinata ad acquisire potere su di noi e sulle nostre scelte. Siamo pilotati verso una globalizzazione che precede, forse, la fine del tempo! Tutto questo influisce sulla normalità della vita, o su quello che ne resta, producendo meccanismi di non accettazione a livello di coscienza spirituale, creando distonia mentale che induce ad alterare il nostro comportamento fino a casi estremi! Siamo quindi vittime, spesso consapevoli, ma la nostra scarsa vitalità di reazione ci costringe all’accettazione di tutto, anche perché nel tutto vi è anche l’aspetto ludico e ricreativo, che ci fa dimenticare la vera realtà che critichiamo. I continui conflitti esistenziali, ma anche e soprattutto relazionali e sociali, come anche tutti gli accadimenti traumatici subiti dalla nascita all’adolescenza ed anche da adulti, comportano una frammentazione dell’anima. In pratica accade che l’anima non accetta di sopportare la sofferenza del conflitto o del trauma e decide di frammentarsi, cioè di lasciare andare alcuni frammenti, che vanno a finire nel mondo dei defunti, nel mondo di sotto. Lo spazio lasciato libero da questi frammenti può essere occupato da entità che vagano nel mondo di mezzo nel quale viviamo. Tali entità possono essere animati da energie leggere, cioè positive o da energie pesanti. Compito dello sciamano, una volta accertata l’esistenza di tali entità, è quello di localizzarle e di procedere quindi, mediante un rituale alla loro estrazione immediata! L’apposizione di un sigillo energetico impedirà ad altre entità di occupare quello spazio ora vuoto. Oppure si può chiedere allo spirito alleato del cliente di occupare tale spazio fino all’arrivo dei frammenti dell’anima. L’operazione successiva sarà quella del recupero di tali frammenti, scendendo nel mondo di sotto, e riportarli, racchiusi in un oggetto di potere o in un cristallo di quarzo ialino, al cliente. I frammenti ricongiunti si dovranno integrare con l’anima di cui fanno parte e tale processo può avere una durata che può variare da quattro giorni a quattro settimane.

Chi decide di affidarsi all’arte sciamanica, sappi che si tratta di un lavoro spirituale al quale occorre credere se si vogliono ottenere risultati di un certo livello. La guarigione è un percorso lento che richiede impegno costante e un’attenzione ben focalizzata!